Tra le varie forme di calvizie di tipo ereditario vi sono quelle conosciute con il nome di alopecie. Il gene della forma piu’ grave, detta “universale”, e’ stato recentemente isolato sul cromosoma 8 da un gruppo di ricercatori americani. In alcuni casi, quindi, per chi ha pochi capelli e continua a perderne, si aprono, anche se su tempi non brevi, nuove speranze. Se uno dei nostri genitori ha sofferto di una perdita precoce dei capelli ci sono motivi per ritenere probabile una calvizie anche per noi? Esiste una predisposizione ereditaria alla perdita dei capelli (ben nota ai parrucchieri che hanno servito piu’ di una generazione della stessa famiglia) ed alle forme strettamente ereditarie conosciute collettivamente come
alopecie.
Queste affezioni denunciano una difettosa regolazione del ciclo di crescita e caduta normale dei capelli. Le cause biologiche del disturbo sono rimaste finora sconosciute malgrado intense ricerche da parte dell’industria dei cosmetici e dei dermatologi, e questa ignoranza si riflette in una mancanza di rimedi efficaci per la calvizie. La forma piu’ comune della caduta dei capelli coinvolge circa l’80 per cento della popolazione e viene definita come alopecia androgenetica (calvizie di tipo maschile).
Un’altra forma comune, l’alopecia areata, porta alla caduta in zone circolari piu’ o meno regolari per poi progredire fino a interessare tutto il cuoio capelluto trasformandosi cosi’ in una alopecia totale. Il tipo areato affligge 2,5 milioni di persone negli Stati Uniti e almeno
altrettante in Europa, di cui cinquantamila soltanto in Italia. La forma estrema di alopecia e’ quella denominata “universale” in quanto, oltre a coinvolgere tutto il cuoio capelluto, rende l’intero corpo privo di peli.
La forma universale era creduta fino ad ora di origine autoimmune o forse ereditaria. Fortunatamente questa forma e’ rara, ma e’ di speciale interesse per gli studiosi in quanto
potrebbe nascondere il segreto di tutte le alopecie. Con la speranza di far luce sul meccanismo ciclico che alterna crescita e caduta dei capelli, un gruppo di 17 ricercatori di origine americana, inglese e pachistana hanno identificato e studiato una famiglia del Pakistan affetta da alopecia universale riscontrata in individui di ambo i sessi in 6 generazioni. Gli individui colpiti nascono con pochi capelli, che cadono completamente dopo la prima rasatura, e presentano la mancanza assoluta di peli in ogni parte del corpo. I follicoli della pelle sono rari, dilatati e privi di peli o capelli.
A parte questo disturbo, sono normali e in buona salute. Spesso la ricerca medica non inizia dall’uomo ma dall’animale di laboratorio. In questo caso un precedente studio aveva dimostrato che particolari ceppi di topolini nei quali era stato asportato un gene (operazione
detta di knock-out) legato ai fattori di accrescimento presentavano vistosi difetti nella formazione e distribuzione dei peli.Una particolare forma di mutazione spontanea produceva degli animali “calvi” mentre un’altra ancora dava luogo ad animali totalmente privi di peli (chiamati topolini nudi). Questi ultimi rappresentavano un’immagine fedele degli individui umani affetti da alopecia universale. Il risultato piu’ straordinario della ricerca compiuta sui trenta individui della famiglia pachistana non e’ la scoperta di
un gene localizzato nel cromosoma 8p12 che sembra essere legato all’alopecia universale ma il fatto che tale gene sia omologo a quello isolato nella mutazione di topolini “calvi”. La relazione dimostra che sia nell’animale sia nell’uomo un gene difettoso puo’ essere
legato a un fattore essenziale per la crescita dei capelli. Nel topolino “calvo” si e’ riscontrato che il difetto genetico si accompagna alla scarsita’ di una particolare proteina sia nella
pelle sia nel cervello. La presenza della proteina legata alla caduta dei capelli nell’uomo e dei peli nell’animale potrebbe costituire la chiave per sviluppare strategie terapeutiche atte a
prevenire o a curare l’alopecia.
Ezio Giacobini
alopecie.
Queste affezioni denunciano una difettosa regolazione del ciclo di crescita e caduta normale dei capelli. Le cause biologiche del disturbo sono rimaste finora sconosciute malgrado intense ricerche da parte dell’industria dei cosmetici e dei dermatologi, e questa ignoranza si riflette in una mancanza di rimedi efficaci per la calvizie. La forma piu’ comune della caduta dei capelli coinvolge circa l’80 per cento della popolazione e viene definita come alopecia androgenetica (calvizie di tipo maschile).
Un’altra forma comune, l’alopecia areata, porta alla caduta in zone circolari piu’ o meno regolari per poi progredire fino a interessare tutto il cuoio capelluto trasformandosi cosi’ in una alopecia totale. Il tipo areato affligge 2,5 milioni di persone negli Stati Uniti e almeno
altrettante in Europa, di cui cinquantamila soltanto in Italia. La forma estrema di alopecia e’ quella denominata “universale” in quanto, oltre a coinvolgere tutto il cuoio capelluto, rende l’intero corpo privo di peli.
La forma universale era creduta fino ad ora di origine autoimmune o forse ereditaria. Fortunatamente questa forma e’ rara, ma e’ di speciale interesse per gli studiosi in quanto
potrebbe nascondere il segreto di tutte le alopecie. Con la speranza di far luce sul meccanismo ciclico che alterna crescita e caduta dei capelli, un gruppo di 17 ricercatori di origine americana, inglese e pachistana hanno identificato e studiato una famiglia del Pakistan affetta da alopecia universale riscontrata in individui di ambo i sessi in 6 generazioni. Gli individui colpiti nascono con pochi capelli, che cadono completamente dopo la prima rasatura, e presentano la mancanza assoluta di peli in ogni parte del corpo. I follicoli della pelle sono rari, dilatati e privi di peli o capelli.
A parte questo disturbo, sono normali e in buona salute. Spesso la ricerca medica non inizia dall’uomo ma dall’animale di laboratorio. In questo caso un precedente studio aveva dimostrato che particolari ceppi di topolini nei quali era stato asportato un gene (operazione
detta di knock-out) legato ai fattori di accrescimento presentavano vistosi difetti nella formazione e distribuzione dei peli.Una particolare forma di mutazione spontanea produceva degli animali “calvi” mentre un’altra ancora dava luogo ad animali totalmente privi di peli (chiamati topolini nudi). Questi ultimi rappresentavano un’immagine fedele degli individui umani affetti da alopecia universale. Il risultato piu’ straordinario della ricerca compiuta sui trenta individui della famiglia pachistana non e’ la scoperta di
un gene localizzato nel cromosoma 8p12 che sembra essere legato all’alopecia universale ma il fatto che tale gene sia omologo a quello isolato nella mutazione di topolini “calvi”. La relazione dimostra che sia nell’animale sia nell’uomo un gene difettoso puo’ essere
legato a un fattore essenziale per la crescita dei capelli. Nel topolino “calvo” si e’ riscontrato che il difetto genetico si accompagna alla scarsita’ di una particolare proteina sia nella
pelle sia nel cervello. La presenza della proteina legata alla caduta dei capelli nell’uomo e dei peli nell’animale potrebbe costituire la chiave per sviluppare strategie terapeutiche atte a
prevenire o a curare l’alopecia.
Ezio Giacobini
Questo vecchio articolo del '98 lo possiamo ormai definire "preistoria" della ricerca VERA sulle cause della Alopecia Areata.
RispondiEliminaOggi, nel 2011, per fortuna ne sappiamo molto di più anche se la strada è ancora lunghissima.
Come è riportato nel sito ASAA (www.sosalopeciaareata.org ) alla fine dello scorso giugno è stata pubbilicata sulla rivista scientifica "Nature" una ricerca genetica su oltre 1000 pazienti affetti da AA ed è stato riscontrato che tutti hanno ben otto geni in comune e specifici indicatori della patologia.
In quella occasione la Dot. Christiano aveva anche supposto la disponibilità a breve di un test genetico capace di "predire" in un soggetto colpito da un fenomeno di AA la possibilità o meno di un successo di una terapia di tamponamento (spesse volte un placebo mirato).
Successivamente, in un articolo apparso sul New York Times, la stessa Dott. Christiano ha annunciato la possibilità di studi approfonditi sulla genetica e i risultati di farmaci davvero curativi della AA.
Infatti, anche se l'AA viene troppo spesso vista per una malattia di poco conto (SIGH!!!) ed anche dal SSN Italiano una cosa strettamente estetica (e avrebbe il DIRITTO di essere classificata come malattia RARA) questa patologia avendo dimostrato di essere molto simile ad altre gravi malattie come il diabete di tipo 1 e l'artrite reumatoide può essere di grande aiuto per sviluppare e testare farmaci adatti ed efficaci sia per l'AA che per queste altre due gravissime malattie sorelle della AA.
La Dott. Christiano afferma che è molto più facile poter fare una biopsia di un po' di cute per vedere gli effetti di un farmaco curativo piuttosto che la biopsia di un pancreas o di un osso... quindi abbiamo la speranza che venga CONTEMPORANEAMENTE trovata una cura VERA sia per l'AA che per le altre due patologie che possono portare alla morte.
Noi siamo, alla fin fine, "fortunati" ed abbiamo "solo" l'AA... ma quanta gente non riesce a capire quali e quante sofferenze una donna prova a causa di questo "problemino" estetico???
Io, che seguo persone con questa patologia dal 2000 e a mia volta con l'A. Universale, lo so benissimo!
E' ben per questo che ho votato il rsto della mia vita a tutte le persone che soffrono a causa della AA!
Bianca, non sei certamente sola!
Ti aspettiamo a braccia aperte fra noi ed assieme faremo grande questo tuo blog e ASAA....
Non per me, non per solo te ma per tutti NOI!
Un abbraccio
Daniele
ciao, grazie!|
RispondiEliminavado a cercarmi l'articolo...
ho anche trovato delle interessanti ricerche inglesi...
che appena ho un po' di tempo posto
Aaaaaaa ecco... lo hai letto! :-)
RispondiEliminaHo appena risposto alla tua graditissima mail...
Buona giornata, Bianca!